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16 Ottobre

Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci

Via San Vittore 21, Milano

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Stella JEAN

Designer

Stella Jean è nata e lavora a Roma dove vive con i suoi due figli. Nel luglio 2011 si è distinta a Roma tra i vincitori del prestigioso concorso “Who Is On Next?”, organizzato da Altaroma e Vogue Italia. Nel giugno 2013 ha presentato a Pitti Uomo, nell’ambito del progetto Pitti Italics, la sua prima collezione menswear. Nel settembre 2013 Stella Jean viene scelta da Giorgio Armani per sfilare come ospite negli spazi dell’Armani/Teatro durante Milano Moda Donna e nell’Aprile 2014 viene selezionata dal Victoria and Albert Museum di Londra per esporre alcuni outfit della Primavera|Estate 2014 in occasione della mostra “The Glamour of Italian Fashion 1945-2014”. Il 12 giugno 2014, Stella è intervenuta come speaker al Panel Discussion “The Power Of Empowered Women” al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra e, nello stesso giorno, ha presentato al World Trade Organization (WTO) i capi creati grazie alla collaborazione con il programma di moda etica delle Nazioni Unite. A settembre dello stesso anno, Stella Jean ha presentato le sue creazioni nell’ambito del progetto “Fashion 4 Development” realizzato in collaborazione con UN Millennium Development Goals. Nel 2014 è stata inoltre nominata da The Business Of Fashion, nella classifica pubblicata annualmente “BOF 500”, come una delle “People Shaping the Global Fashion Industry in 2014”. Sempre nel 2014 è stata selezionata da Fashion Bomb Daily come “Designer of the Year”. Nel gennaio 2015 ha sfilato con la collezione uomo Autunno|Inverno 2015-2016 per la prima volta durante Milano Moda Uomo. Nel giungo 2015 ha preso parte all’esposizione Global Fashion Capitals al The Museum at FIT di New York, esponendo una delle sue creazioni Autunno|Inverno 2014-2015 e nel luglio 2015 è ha partecipato al Milano Fashion Global Summit 2015. Nell’aprile 2016 è stata invitata a intervenire alla prima edizione della prestigiosa “High-level Conference on Responsible Management of the Supply Chain in the Garment Sector”, organizzata a Bruxelles dalla Commissione Europea per la Cooperazione e lo Sviluppo Internazionale. I suoi look sono stati indossati da Rihanna e Beyoncé.

Stella Jean collabora con artigiani africani e haitiani sulla base di in un principio di rivalutazione, impatto economico e rispetto dei territori, delle risorse e tradizioni delle comunità indigene che vanno sostenute, preservando un infinito patrimonio di antichi saperi a rischio di estinzione e contrastando la livella svilente della massificazione imperialista. Tutto questo è mirato a generare impresa e auto sostentamento nelle comunità locali, evidenziando la forza motrice femminile, tramite la consapevolezza e l'orgoglio delle proprie risorse al fine di innescare un meccanismo d'indipendenza che scardini il fallimentare assistenzialismo. Donne in grado di mantenere i propri figli e di prendere decisioni che le porteranno fuori dal percorso di subordinazione tracciato. Fondamentale, iniziare ad evidenziare che la reale sostenibilità non arriva con i cargo, ma nasce dall'interno di ogni singolo villaggio con il giusto sostegno organizzativo e la nuova dignità conferita a livello globale. Migliaia di chilometri fatti di incontri e di racconti cui segue un attento studio delle tradizioni locali, con il fermo obiettivo di raggiungere una crescita bilaterale. Stella Jean viaggia dal Burkina Faso alla sua amata Haiti per sviluppare parte delle sue collezioni al fine di osservare, ascoltare e cambiare, attraverso la moda, la mistificata percezione che si ha di questi paesi. Paesi invece capaci di generare oggetti di sofisticata eleganza, nati in atelier ai piedi di Baobab in cui la formazione viene fatta attraverso i racconti dei nonni e la pratica attraverso le pazienti mani delle donne, dalla cui emancipazione consegue la ripresa di tutto un villaggio. Ogni individuo, ogni artigiano contribuisce, secondo le proprie possibilità, abilità e mezzi, a una produzione sociale incentrata sull'utilizzo dei saperi comuni e su un’organizzazione dal basso, volta a cancellare la relegazione del terzo mondo a forza lavoro 'off shore'. Questi i presupposti che hanno permesso a Stella Jean di scoprire tesori unici quali i tessuti di tradizione centenaria realizzati in Burkina Faso da gruppi di tessitrici locali, il Bogolan del Mali, tecnica di tintura con fango fermentato, e materiali come papier-mâché, fer forgé e osso di bue lavorati dai più abili artigiani di Jacmel, Port-au-Prince e Croix-des-Bouquets con i quali la designer studia e progetta direttamente questi pezzi durante i suoi viaggi di ricerca, mettendo in campo know-how italiano e abilità locali. A testimonianza di come la moda, oltre l'estetica, possa trasformarsi in strumento di contro-colonizzazione e divenire veicolo ed espressione culturale per una crescita e un affrancamento al contempo economico, sociale ed etico.